Atto notarile informatico: cosa cambia?

Nel panorama internazionale il notariato italiano si colloca all’avanguardia in materia di atto informatico, copie digitali, dematerializzazione dell’attività di studio.

Lo sviluppo tecnologico e la recente normativa nazionale sul tema (si pensi al Codice dell'amministrazione digitale, ovvero alla novellazione della legge notarile del 1913 al fine della introduzione della disciplina dell'atto informatico) impongono ai giuristi di interrogarsi, in una fase storica di notevole complessità, su come conciliare la sicurezza dei traffici e la affidabilità del documento con la immediatezza e rapidità offerta dalle nuove tecniche e imposta dai mercati. Le nuove tecnologie info-telematiche e i conseguenti nuovi processi all'interno dello studio portano i notai ad interrogarsi sul futuro dell’ordinamento giuridico e sulla loro stessa funzione.

L'interrogativo che si profila ai "notai digitali" è dunque il seguente: le nuove tecnologie comportano solo un mutamento delle forme del paesaggio giuridico, che lascia inalterata la sostanza della funzione, oppure hanno trasformato il notaio novecentesco in una figura professionale diversa da quella consegnataci dalla tradizione?

Il convegno di studi promosso dalla Fondazione Italiana del Notariato offre ampio materiale di riflessione sia sulle quotidiane sfide tecniche e giuridiche derivanti dalla dematerializzazione del documento, sia sulle conseguenze per la funzione notarile derivanti dall’atto informatico e dall'operare in un contesto sempre più legato alla circolazione digitale dei documenti e sempre meno cartaceo.