Volontaria giurisdizione

I procedimenti di volontaria giurisdizione intersecano pressoché tutte le materie trattate dal Codice civile: dalla famiglia ai minori, dai titoli di credito ai diritti reali e alle successioni. Si tratta di procedimenti che coinvolgono diritti fondamentali e riguardano la domanda di giustizia rispetto alle esigenze quotidiane delle cd. "fasce deboli” della popolazione. Diversi sono gli attori coinvolti (parti private, autorità giudiziaria, cancellieri, notai, avvocati, consulenti), mentre un ruolo fondamentale viene riconosciuto al giudice tutelare per le molteplici attribuzioni che gli sono riservate dalla legge. Il giudice tutelare è più "solo” degli altri magistrati, in quanto sovente chiamato a svolgere una funzione di tutela e garanzia per chi non è in grado di pienamente attendere, in via autonoma, ai propri interessi. Egli, inoltre, deve possedere particolari capacità di ascolto ed empatia, in quanto destinato spesso a relazionarsi direttamente con il cittadino, senza il filtro del difensore tecnico. Le sue decisioni distinguono per la particolare incisività nella sfera giuridica dei destinatari mentre il "peso” di queste decisioni è sostenuto da un rito – quello camerale – talmente deformalizzato e celere, da avere favorito la diffusione di prassi diverse negli uffici giudiziari, anche dello stesso distretto. Il corso intende porre al centro dell'attenzione tali prassi operative, con l'intento di evidenziarne le diversità e gli elementi comuni, nel tentativo di elaborare uno statuto condiviso di regole operative di applicazione tendenzialmente nazionale. Particolare rilevanza assumono in questo contesto le nuove competenze attribuite dal legislatore al notaio in tema di volontaria giurisdizione: le problematiche di notevole complessità che ne conseguono appaiono meritevoli di approfondita indagine supportata da attenta riflessione e discussione.