Progetto di Formazione

La conoscenza del Diritto dell'Unione Europea come strumento di contrasto della criminalità organizzata transnazionale

Roma, 12 Novembre 2012

Presentazione

La Fondazione Italiana del Notariato, nell’ambito del Programma finanziato dalla Commissione Europea “Criminal Justice”, ha realizzato il Progetto “La conoscenza del diritto dell'Unione Europea come strumento di contrasto della criminalità organizzata transnazionale”, nel quale ha inteso mettere a frutto da un lato le competenze maturate nello studio e nell’approfondimento delle tematiche del diritto dell’Unione Europea e delle sue ricadute sugli organismi nazionali, dall’altro la naturale vocazione all’analisi di normative come quelle richiamate dal bando, che coinvolgono direttamente il ruolo del notaio quale “gate-keeper” chiamato nella sua attività a dare corretta e puntuale applicazione alle medesime normative.

Il Progetto si è avvalso di partner nazionali ed internazionali, di grande rilevanza istituzionale, che hanno sviluppato competenze di massimo livello con riferimento ai temi ai quali il Progetto è dedicato.
Il Progetto si articola in tre fasi:

1. sessioni formative sia pratiche che teoriche su temi di carattere generale (sistema delle fonti e la loro operabilità) e specialistico (antiriciclaggio, amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, lotta al terrorismo e cd. “blacklists”, insolvenze transfrontaliere e riflessi penalistici) che alternino momenti di apprendimento in presenza presso gli Stati cui appartengono gli Enti partner e a distanza (seminari, e-learning);

2. incontri da organizzare presso gli Stati cui appartengono gli Enti partner per favorire lo scambio di buone pratiche raggiunte a livello nazionale, anche attraverso la condivisione dei risultati acquisiti durante le sessioni formative;

3.  a) attività di ricerca applicata sul tema delle nullità civilistiche e dell'antiriclaggio
    b) attività di ricerca documentale (banca dati) attraverso la consultazione e la sistematizzazione di banche dati esistenti in ambito europeo, finalizzata a favorire l’aggiornamento per i suddetti temi specialistici su:
    • fonti normative dell’Unione Europea e loro ricaduta sugli ordinamenti interni
    • giurisprudenza

Il Progetto si è avvalso di soluzioni tecnologicamente avanzate (ad esempio, sistemi di video-conference) per favorire la condivisione e lo scambio fra i partner coinvolti.

Più dettagliatamente, le tematiche approfondite durante le fasi del Progetto riguardano argomenti generali:
  • Il sistema delle fonti del diritto: rapporto tra fonti europee e fonti nazionali
  • Gli effetti delle c.d. “decisioni-quadro”, dei Regolamenti e delle Direttive
  • Il ruolo della Corte di Giustizia e gli effetti delle sue sentenze nell’ordinamento interno
e argomenti specialistici:
  • Il contrasto al riciclaggio del denaro di provenienza illecita
  • La disciplina dell’amministrazione e dell’assegnazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali
  • Il contrasto al terrorismo internazionale, le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e i Regolamenti UE relativi alle c.d. blacklists
  • I riflessi penalistici delle insolvenze trans-frontaliere, con particolare riferimento alla bancarotta fraudolenta
  • La tutela della privacy e le norme penali
I risultati del Progetto sono stati resi noti attraverso la pubblicazione on line di:
 
- atti dei seminari
- raccolta di norme e giurisprudenza nazionali e internazionali  (database)
- ricerche monografiche
- glossario ragionato
- corso e-learning

Tutti i documenti sono stati diffusi in lingua inglese ed alcuni acnhe nella lingua d’origine.
E' stata data ampia visibilità al Progetto attraverso una conferenza stampa di presentazione delle attività ed un  convegno finale, oltre al presente sito web.

Destinatari sono operatori del diritto: giudic, avvocati e notai; operatori di supporto alle vittime; professori universitari e ricercatori.

Beneficiari sono stati i cittiadini dell'UE e dei Paesi candidati, autorità nazionali ed europei che hanno benficiato di una maggiormente diffusa cultura europea e di una migliore preparazione degli operatori legali.

La metodologia adottata è basata su un’integrazione di azioni conoscitive (ricerca), formative (apprendimento) e di network (scambio buone prassi) per valorizzare le specifiche competenze maturate in ciascun Paese coinvolto e condividerle attraverso il confronto con le diverse realtà europee.
Le fasi del progetto sono state costantemente monitorate ed il progetto è stato valutato internamente a conclusione.
 
Le fasi individuate – non cronologicamente vincolate - hanno inteso sottolineare l’approccio trasversale rispetto al medesimo contenuto per diffondere e implementare una vera e propria cultura del diritto europeo.